L’edificazione del Convento, annesso alla chiesa di S. Antonio da Padova, si colloca tra il 1652 e il 1659, in quel processo di rinnovamento ecclesiastico che aveva investito la Sardegna dopo il Concilio di Trento. Le comunità dei frati Cappuccini dovevano stabilirsi all’interno dei centri abitati, occuparsi della vita spirituale dei fedeli e vivere di elemosine e donazioni. Il Convento, soppresso nel 1866 in seguito all’attuazione delle leggi repressive emanate dallo Stato Sardo nei confronti degli ordini religiosi, fu incamerato dal Demanio che poi lo cedette in parte al Comune e in parte alla Provincia per Caserma dei Regi Carabinieri. A fine anni ‘80, il restauro del corridoio d’ingresso ha portato alla scoperta di un parlatorio e di tre sedili in pietra, di un acquaio in pietra e di un pozzo ubicato al centro del cortile. Oggi è sede della Biblioteca Comunale, che sarà aperta al pubblico durante le giornate della manifestazione.