Questa bella casa è stata costruita nei primi anni del ‘900 e ha subito pochissime modificazioni rispetto alle sue caratteristiche originarie; alla scomparsa dei proprietari, i fratelli Isidoro e Lauretta Sanna, avvenuta negli anni ’70, la casa è stata tenuta dalla loro domestica, la signora Tittina Baldus, alla morte della quale la casa è passata in eredità alla Parrocchia di Samatzai. Al cortile si accede attraverso un portale d’ingresso archivoltato. Sul cortile si aprono, oltre all’ingresso della casa padronale, tutta una serie di ambienti da lavoro, costruiti in ladiri, il mattone di paglia e fango, tipico delle case campidanesi. La casa si compone di sette vani al piano terra e tre al piano superiore: una cucina grande, dominata dal grande camino a parete e una piccola con forno a legna, sa domu ‘e sa moba, una grande sala da pranzo, varie stanze da letto e un magazzino. Dalla cucina piccola, un’altra porta immette in un piccolo cortile posteriore, un tempo adibito a orto, oltre alla coltivazione di diverse specie di fiori e piante da frutto.