Il nuovo complesso religioso di Santa Chiara a Sini, in grado di accogliere circa duecento fedeli, ha vinto nell’anno 2023 il Premio italiano di Architettura 2023 promosso dalla Triennale Milano e MAXXI. Il progetto “ricerca nell’aderenza ai principi della cultura abitativa locale le proprie ragioni formali e simboliche, secondo una riflessione che lega territorio, forma urbana, tipi e caratteri del contesto” (cit.).
I volumi che la compongono, l’aula, il battistero, la torre campanaria sono realizzati in cemento bianco con il solo alloggiamento per le campane in corten inserito nel volume murario. Con un gioco di pieni e di vuoti, i progettisti, attraverso il controllo degli spazi e dei volumi, mettono in relazione la chiesa, i locali ministeriali e gli spazi aperti del sagrato, ancora non ultimati.
L’attuale Chiesa di Santa Chiara è frutto di un percorso travagliato iniziato nel 1600 dove la prima edificazione era una semplice costruzione a navata centrale volta ad occidente con tetto in canne e tegole. I resti dei muri perimetrali e il vecchio campanile sono ancora visibili. La chiesa subì nei secoli interventi disarmonici che portarono ad un organismo non coerente demolito nel 1944 per lasciare spazio alla seconda Chiesa, che a causa dei gravi problemi costruttivi venne demolita nel 2012.