Il Museo di Villasimius si articola intorno a temi che hanno dominato la storia del territorio. Il mare, luogo di incontro e scontro delle civiltà, è il tema dominante, come testimoniano i reperti esposti: un gruppo di anfore da trasporto puniche che attestano i traffici con le Baleari e numerose anfore romane relative a relitti rinvenuti lungo la costa; tra questi di grande interesse è il “Relitto del Canale” che trasportava materiale da costruzione in terracotta. Quest’anno, per la prima volta sono visibili alcune delle lucerne romane recuperate dal relitto scoperto nelle acque di Porto Giunco.
Nella Sala di Is Cuccureddus si espongono i contenuti più significativi dell’area sacra: il deposito di anfore commerciali, le attività della vita quotidiana, i rituali personali e gli archivi testimoniati dai sigilli in terracotta. A testimonianza delle fasi romane: numerosi ex-voto in terracotta, coroncine e specchi in bronzo. Chiude la sezione romana una selezione di monete, depositate nel tempio, tra il II sec. a.C. e il V sec. d. C. La sala al piano terra mostra le trasformazioni del paesaggio archeologico, dalla preistoria all’età romana. Di grande interesse è l’insediamento di Santa Maria dal quale proviene una notevole statua muliebre, identificata di recente come Igea, e datata al II sec. d. C. Nell’ultima sala dedicata al Relitto dell’Isola dei Cavoli si espongono, sullo sfondo della cronaca del naufragio, i due nuclei principali del suo carico: gli azulejos smaltati in azzurro e oro e le armi, fra le quali rivestono grande importanza i cannoni, tre dei quali sono esposti.