Il Castello Siviller, anche noto come “casa forte” per la sua peculiare funzione di dimora privata fortificata, fu costruito nel 1415 da Giovanni Siviller, investito dal re Alfonso d’Aragona del feudo su cui insisteva il villaggio di Sorres. In un primo momento, esso aveva funzione di baluardo difensivo rispetto alle possibili incursioni dei ribelli. Con la cessazione dei conflitti, si trasformò in residenza signorile. La proprietà del castello fu vantata dagli Alagón per secoli, con i quali divenne Marchesato (1594 – 1703). Dopo l’abolizione del sistema feudale, fu sede di pubblica utilità nonché del carcere mandamentario. Dalla seconda metà del 1800 detta funzione cessò e il castello fu ceduto ai privati. Dal 1910 è sottoposto a vincolo dalla Soprintendenza quale Monumento di interesse nazionale. Il castello Siviller, simbolo della rinascita, è dislocato in posizione baricentrica rispetto al centro del paese e insiste su un’area che copre una superficie di circa tremila mq, di cui quasi la metà edificati. Per le sue caratteristiche architettoniche, la struttura è riconducibile alla tipologia della masia, una sorta di fattoria baronale fortificata di matrice spagnola. Il complesso si compone di un fortilizio principale intorno al quale sono presenti altri fabbricati a suo servizio. La pianta presenta una configurazione a U, composta da tre bracci che definiscono l’area di una corte interna. Tale configurazione si sviluppa su tre livelli: piano terra, primo piano e sottotetto. Da notare i numerosi particolari di gusto gotico-catalano che ne impreziosiscono la struttura. Patrimonio del Comune dal 1991, è stato oggetto di un organico intervento di restauro, ultimato nel 2004. Tra gli edifici pertinenziali, quello posto lungo la via Baronale è oggi adibito a Aula Consiliare.