Il Teatro Romano di Chieti è stato costruito nel I sec. d.C. in prossimità di uno degli ingressi della città, in un momento di grande rinnovamento edilizio. La cavea, che raggiungeva 80 m. di diametro, era addossata al pendio collinare e la scena aveva come sfondo il suggestivo paesaggio del Gran Sasso. Realizzato in calcestruzzo e paramento in opera mista di reticulatum e latericium, il progetto originario subì rifacimenti, tra cui l’innalzamento delle gradinate per aumentare la capienza, sintomo della progressiva crescita dell’antica Teate. Dell’antica struttura si ammira ancora parte della cavea, di forma semicircolare dove prendevano posto gli spettatori che venivano indirizzati in settori ben distinti a seconda della classe sociale. Nel corso dei secoli, l’edificio è stato privato dei suoi arredi e di parte delle strutture e inglobato nella maglia urbana moderna tanto da essere riscoperto soltanto durante alcuni lavori edilizi a metà ‘800. Oggi è parte del parco archeologico La Civitella e, grazie agli scavi avviati negli anni ’30, è possibile ammirarne la porzione orientale e alcuni fornici di accesso alla struttura.