Itinerario delle ville liberty nel quartiere Cappuccini

Com’era Sassari ai primi del XX secolo? Dopo la nascita delle prime appendici che si estesero ordinatamente intorno alla regale piazza d’Italia, una classe di professionisti e borghesi iniziò a guardare al vicino colle di Cappuccini come luogo ideale dove andare a vivere, per godere di più luce e di aria pura. E così, in quel momento economico particolarmente prospero che vide Sassari al centro di scambi commerciali con la Francia e con gli Stati Uniti, nacque il quartiere di Cappuccini.

Tra i promotori del Piano di ampliamento del Fosso della Noce del 1916 ci fu l’ingegnere emiliano Teofilo Crovetti che, conquistato dalla bellezza di un’isola ancora selvaggia, decise di trasferirsi a Sassari con la moglie e i due figli nella villa che, ancora oggi, per la sua felice posizione all’angolo tra viale Trento e viale Caprera, dà il benvenuto nel quartiere.

Nel frattempo in Europa si viveva la Belle Epoque, periodo che si identificò nell’espressione artistica e decorativa dello stile liberty, l’art nouveau parigino, uno stile che dalla natura e dai fiori traeva ispirazione e che diede origine a forme artigianali e decorative di gran gusto estetico quali porte in legno, ringhiere in ferro battuto, pavimentazioni in cementine e vetrate colorate che, a distanza di un secolo, possiamo trovare a Cappuccini, quartiere che accoglie la più alta concentrazione di ville liberty della nostra città.

Nella passeggiata si potranno ammirare gli esterni di alcune delle più belle ville e si racconterà la storia delle famiglie che lì hanno vissuto. Ad esempio, si scopriranno le vicende di un calzolaio molto talentuoso che qui abitò e lavorò, ma anche la storia di una famiglia che tanto apprezzò l’aria pulita del nuovo quartiere da immortalarlo con un’iscrizione in latino sulla facciata della propria casa.