Adalberto Libera (1903-1963) è tra i più importanti architetti del Novecento italiano. In occasione del centenario della sua nascita si è svolta, a Cagliari, una serie di manifestazioni per ricordare la sua attività e la sua presenza in città nel secondo dopoguerra. Adalberto Libera riprende l’attività di progettista in un momento particolarmente delicato della storia nazionale; dopo una stasi professionale obbligata, i nuovi eventi politici richiedono ai professionisti case per chi le ha perse nei bombardamenti e per rispondere alle richieste del nuovo flusso d’inurbamento. Libera è pronto a queste esigenze, la sua esperienza nel campo delle residenze è consolidata, le sue ricerche sulla tecnica funzionale dell’abitare e i precedenti progetti per abitazioni lo proiettano verso altri campi sperimentali, dove l’unità abitativa del Tuscolano a Roma (1950-53) si dimostra tra le più importanti opere degli anni Cinquanta, periodo in cui anche Cagliari sale alla ribalta con due sue fondamentali opere: il padiglione della Cassa per il Mezzogiorno della fiera di Cagliari e le palazzine dello IEEP di Via Pessina a Cagliari.
Il padiglione della fiera, pur nella sua tipologia effimera, è una delle opere più belle dell’architetto Libera. Ancora oggi può essere riconosciuto come risultato di una ricerca avanzata delle strutture in cemento armato, strutture che reggono sé stesse in funzione con lo spazio che le avvolge, perfetta armonia tra calcolo e bellezza estetica.
Le abitazioni di via Pessina, nello sviluppo del concetto di “città giardino”, sono tra gli alloggi più razionali costruiti nel dopoguerra, su aree di nuova edificazione. Il progetto nasce su regole costruttive ed abitativa particolarmente nuove e ancora oggi può essere esempio di studio dalla razionalizzazione della planimetria a quella della distribuzione degli spazi interni.