Durante i primi decenni del ventesimo secolo i voli aerei, prima militari e in seguito civili, erano effettuati in gran parte con idrovolanti. Per tali attività era però necessario reperire superfici dalle acque calme; fu questo il motivo che condusse all’utilizzo di lagune e laghi in diverse parti d’Italia. Tra le località più note ed evocative di eventi od imprese di notevole valore aeronautico, era annoverato anche l’idroscalo di Elmas.
Il 1925 vide la scelta dell’area sulle rive dello stagno di Santa Gilla per l’ubicazione dell’importante installazione militare, che fu testimone, due anni dopo, delle memorabili imprese di De Pinedo e di Balbo. Nei primi anni trenta, con la nascita del Comando Aviazione Sardegna, si rese necessaria la redazione di un piano regolatore per la base ed il suo sviluppo programmato, redatto dall’ingegner Giorgio Gandini, di Ferrara, che realizzò anche gli edifici più importanti.
All’ingresso del campo i visitatori sono accolti immediatamente da due grandi ali d’aeroplano che costituiscono la pensilina, sostenute dai volumi delle due garitte che terminano sul sommo nella stilizzazione dei futuristi elementi propulsori, recanti le nervature che simulano un quasi animato movimento d’eliche. Le due palazzine del corpo di guardia costituiscono un interessante esempio di architettura razionalista italiana degli anni trenta. La grande caserma degli avieri è uno degli edifici più interessanti del complesso. Pur inglobando un precedente fabbricato dalle caratteristiche neomanieriste, reca precise linee razionaliste. Sul grande atrio si affaccia l’elemento più spettacolare dell’intera costruzione: la grande rampa elicoidale per la salita e discesa degli avieri schierati in ordine di marcia.
Anche le due aviorimesse principali rivestono un interesse notevole. Realizzate dalle officine Savigliano durante la seconda metà degli anni venti, su progetto iniziale del Midano, un allievo di Giuseppe Pagano, sono ancora oggi utilizzate per la manutenzione degli aeroplani.