Bacu Abis nacque per ospitare i lavoratori occupati nell’industria estrattiva. L’ing. Roux, direttore della miniera dal 1873 al 1899, ampliò la parte più antica del paese. Il carbone di Bacu Abis divenne, durante la I Guerra Mondiale, l’unica fonte energetica disponibile: lo Stato dichiarò la miniera “Stabilimento Ausiliario”. Dopo il Conflitto, iniziò il declino. I sacrifici dei minatori e l’intervento dei sindacati fascisti guidati da V. Tredici salvarono la miniera e la S.M.C.S. ne assunse la gestione. Il carbone del Sulcis fu valorizzato dalla politica autarchica del regime. Dal 1935 venne realizzato il secondo nucleo del paese, in stile razionalista fascista. La casa del Direttore, ubicata tra il viale della Libertà e la via Santa Barbara, si presenta circondata da due ampi giardini in uno stile semplice e lineare. Di fronte si snoda il lungo viale della Libertà dove risiedevano i dirigenti. Gli alloggi per gli operai furono costruiti nelle aree est e ovest del nucleo centrale. Per gli scapoli vennero realizzati i “cameroni”, una mensa e la lavanderia, gestita dalle suore orsoline.