L’esigenza di garantire protezione alla città di Cagliari ed alle sue importanti installazioni militari comportò la progettazione e l’allestimento di un adeguato sistema difensivo a partire dalla seconda metà degli anni Trenta. Prime ad essere realizzate furono le tre batterie antinave di Capo Sant’Elia, Capo Pula e Torre Mortorio, costituenti il cosiddetto “Fronte a Mare” (F.A.M.). Affiancarono questo primo gruppo tre postazioni antiaeree che, sistemate in prossimità delle opere antinave, ebbero il compito di fornire a queste protezione e, eventualmente, coadiuvarle nell’azione di fuoco. Identificate mediante l’attribuzione di un codice alfa numerico, queste furono la batteria C. (Cagliari) 146 di Pula, la C. 135 di Capo Sant’Elia e la C.165 di Capitana.
Le strutture della batteria C. 135 sono ben visibili sul Capo Sant’Elia, sistemate sul pianoro situato tra il faro e il forte Sant’Ignazio. Ancora oggi si individuano infatti le 6 piazzole disposte a semicerchio, scavate nella roccia e fornite di un basamento in calcestruzzo con i perni per ancorare i cannoni. In posizione arretrata rispetto alle piazzole si trova il basso edificio a tre vani che ospitava la Stazione di Tiro, dotata di stereo telemetro San Giorgio, la centrale automatica “Gamma ” modello “G” e la centralina manuale tipo “Bragadin ”. Gli ambienti conservano ancora oggi l’elegante pavimento alla veneziana che ornava il quadrato ufficiali. L’armamento principale era costituito da 6 cannoni a doppio compito da 102/35. Alla difesa ravvicinata provvedevano 2 mitragliatrici Oerlikon da 20 mm e 2 Colt 1915 da 6,5 mm.
Nel 1939 l’impianto passò sotto il controllo della neo costituita 4° Legione MILMART, con un organico di 5 Ufficiali, 6 Sottufficiali ed 88 militi. Nel giugno 1944 fu ceduta al Regio Esercito con la nuova denominazione di Batteria 285, rimanendo operativa fino al termine del conflitto.