Caposaldo II dell’Arco di Contenimento – Nuraghe Meris

Per numero di esemplari costruiti, per caratteristiche tecniche e per le insolite mimetizzazioni, il sistema di fortificazioni realizzato in Sardegna nel XX secolo rappresenta un richiamo per gli studiosi di architettura militare. In particolare, nel territorio di Quartu sopravvivono significative vestigia di un sistema difensivo complesso, approntato dall’Esercito Italiano nel 1940-43 per difendere Cagliari e il suo hinterland dal paventato sbarco anglo-americano. La prima linea difensiva, con postazioni leggere, correva a ridosso delle spiagge, tra Is Mortorius ed il Margine Rosso. Invece, nell’entroterra si sviluppava una linea di resistenza ad oltranza (“arco di contenimento”), rinforzata da artiglierie, reticolati, sbarramenti minati ed ostacoli anticarro. Gli elementi base di questo arco erano i capisaldi, ognuno costituito da più bunker in cemento armato per mitragliatrici e cannoni. Il debito d’onore dei soldati destinati a queste fortificazioni era di resistere fino all’ultima cartuccia, anche se accerchiati o superati dalla massa nemica. Ancora oggi, tra i siti ubicati in un contesto paesaggistico di impagabile fascino, Quartu vanta la collina del Nuraghe Meris. Anche qui, come a Nuraghe Diana, la storia antica e quella contemporanea si amalgamano. Infatti, nel 1940 i resti nuragici furono scelti per erigervi le strutture del Caposaldo II “Alcamo”, composto da sei postazioni ottimamente adattate al terreno e camuffate da nuraghe, da chiesetta campestre, oppure celate alla vista con giochi d’ombra, reti mimetiche, vegetazione e coloriture appropriate. In queste strutture prendevano posto reparti afferenti alla XIII Brigata Costiera, che divenne 203a Divisione Costiera nel luglio 1943. Questa difesa era rinforzata anche da reparti tedeschi, nostri alleati fino all’armistizio del settembre 1943.

Per giungere al Nuraghe Meris si lascia la S.P. 17 al Km 8,500 in direzione Meris-Flumini Cuba, risalendo fino alla confluenza tra Via dei Salici e Via dei Ginepri, dove si posteggia.

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