Casa Mascia

L’abitazione appartenne a Giuseppe Mascia, padre di Salvatore, nato nel 1879 e ultimo proprietario dell’abitazione.

La casa presenta un portale archivoltato con al di sopra una piccionaia e copertura in coppi sardi, disposti sopra l’incannucciato, in totale sintonia con lo stile costruttivo della casa tipica campidanese. L’anno di costruzione del portale è il 1890.

Sullo stipite destro dell’ingresso, come in altri stipiti di portali simalesi, compare la sigla DDT, che tramanda il ricordo della battaglia sostenuta dall’ERLAAS (Ente Regionale per la Lotta Antianofelica in Sardegna) contro la zanzara anofele, portatrice della malaria (malattia che seminava decine e decine di vittime), sconfitta solo nel 1951.

Il complesso abitativo è attualmente di proprietà del comune, che si è occupato di una prima ristrutturazione con l’intento di realizzare una “casa delle tradizioni”.

Dopo la ristrutturazione, la struttura è stata inserita nella rivista DOMUS, tra le principali riviste di architettura d’Europa – al suo interno è possibile visitare la “CASA DELLE TRADIZIONI”.