Nel fronte della cava di Monte Oladri è possibile osservare le rocce di origine vulcanica di Monte Oladri, Su Pardu e Monte Zara. Oltre alla componente vulcanica, si rilevano sedimenti quaternari che rappresentano detriti di falda parzialmente cementati che si sviluppano nel versante della collina e alla base del fronte. Diversi studi descrivono la successione delle vulcaniti del settore di Monastir, indicando un’età compresa fra l’Oligocene superiore ed il Miocene Inferiore.
Andesiti di Monte Oladri
Nella parte basale del fronte è possibile osservare le rocce derivate da lave andesitiche di diverse colorazioni in funzione del grado di alterazione della roccia.
Vulcanoclastiti di su Pardu
Al di sopra delle andesiti di Monte Oladri, si rinviene un complesso di rocce vulcano-sedimentarie a carattere piroclastico (ossia generate dal materiale vulcanico prodotto nel corso di una eruzione e costituito da ceneri, lapilli etc.).
Andesiti di Monte Zara
Nella parte più alta della successione visibile nel fronte si rinvengono altre lave andesitiche a diversa colorazione. Anche in questo caso la roccia presenta dei cristalli di grandi dimensioni immersi in una pasta di fondo che però si presenta maggiormente vetrosa rispetto alla precedente.
Attività della cava
Dalla documentazione cartografica risulta che le attività estrattive degli inerti che contornano le colline vennero avviate a partire dal 1962. In quel periodo l’area industriale di Monastir non era stata ancora sviluppata e l’uso delle aree circostanti era unicamente di tipo agricolo. Nel 1968 l’attività di escavazione ebbe un notevole impulso. La cava risultava articolata su due gradoni principali e la medesima risultava contornata da una serie di piste che raccordavano l’area di scavo anche alle infrastrutture esistenti. L’area dell’impianto di trattamento mineralurgico occupava la stessa posizione attuale. Lo sfruttamento della risorsa avveniva ancora nel 1977, anno in cui la cava assunse una conformazione più o meno simile a quella attuale. Essa ha con ogni probabilità cessato l’attività intorno agli anni ‘80 (dai dati ufficiali nel 1982), dopo la realizzazione degli svincoli di Ussana e di Monastir nei corrispondenti tratti della S.S. 131, e non si esclude che i materiali utilizzati per la costruzione provenissero proprio dalla cava Mozzarini.
La cava veniva coltivata con utilizzo di esplosivo (sino quasi alla quota del sovrastante Castello). L’estrazione interessava in particolare l’andesite ad alta resistenza. I materiali venivano destinati sia alle opere infrastrutturali della 131, sia al porto di Cagliari dove i massi da scogliera estratti (di cui una parte ancora visibili proprio sul piazzale di cava) venivano utilizzati nella costruzione delle opere portuali di Cagliari.