Chiesa bizantina di Sant’Elia

Del periodo bizantino, risale la chiesa di Sant’Elia (XI sec.), edificio di culto di notevole interesse storico archeologico situato in un’altura a ridosso della valle dove scorre il rio Tatinu.

La chiesetta misura 10×9 m. e la sua pianta è quadrifida a croce greca con muri in pietre di piccole dimensioni squadrate irregolarmente.  È costituita da bracci regolari, di cui uno ricostruito nei primi anni del Novecento, poiché presumibilmente crollato. Questo termina con un campanile a vela e la struttura è sormontata da una volta emisferica a botte. L’altare è situato sul lato occidentale, mentre gli ingressi si aprono su quelli meridionale e orientale. I muri esterni sono caratterizzati da pietre irregolari, solamente negli spigoli la pietra è tagliata con maggiore regolarità e presenta blocchi di medie dimensioni. L’unica decorazione della facciata è costituita da una sobria cornice, formata da rozze pietre sporgenti che si imposta sotto gli spioventi del tetto che percorre la costruzione lungo tutta la sua lunghezza. Le piccole dimensioni ricordano le altre chiesette della Sardegna costruite nella seconda metà del I° millennio d.C.  Quest’ultima esternamente assume una forma a tronco di piramide sormontato da una cupola conoide. Il periodo di costruzione è incerto. La costruzione risale forse ai tempi dell’esodo dei monaci d’Oriente nei secoli VI e VII a causa dell’espandersi dell’Islamismo. I monaci costruivano chiese e conventi nell’entroterra, più sicuro in caso di incursioni. Una zona circostante la chiesetta, “Sa Terr’e Su Gunventu”, fa supporre che vi abitassero dei monaci Carmelitani, legati in modo particolare al culto di Sant’Elia Profeta. Negli anni Novanta è stato eseguito un restauro e sono stati ritrovati i resti di religiosi sepolti nella sistemazione interna, poi traslati in teche di ottone e interrati all’interno della chiesa.

Come arrivare: procedere lungo la SS293 che da Siliqua conduce a Giba, una volta raggiunto il centro abitato di Nuxis si prosegue lungo la strada intercomunale sino ad arrivare a Tattinu, da qui sono presenti le insegne che conducono alla chiesa