Chiesa dell’Angelo

In base alla relazione del 1911 del parroco Salvatore Mele, la chiesa rurale dedicata all’Arcangelo San Gabriele, situata a circa tre chilometri a est dell’abitato, fu costruita dal Rettore Spanu fin dal 1600. Le date di inizio (21 giugno 1602) e fine (1640) dei lavori, nonché il nome del committente e del costruttore, sono state probabilmente rinvenute da iscrizioni presenti nella chiesa stessa, tutt’ora presenti. 

L’edificio, un tempo circondato dai muristenes, è preceduto da un atrio porticato a pianta rettangolare che segue il profilo a capanna della facciata. Aperto frontalmente da un grande arco a sesto acuto e lateralmente da due archi simili di minori dimensioni, è coronato sullo spigolo sinistro da un piccolo campanile con monofora archiacuta e cornice sommitale modanata.

La pietra trachitica rosa in cui è realizzata viene risaltata in contrasto con le parti intonacate. Nel lato sinistro si apre un portalino a tutto sesto, mentre in corrispondenza del presbiterio si apre una piccola finestra quadrangolare decorata esternamente con un oculo a spire concentriche.

All’interno l’aula è divisa in cinque campate dalla successione ritmica di quattro grandi archi diaframma a sesto acuto impostati su massicci e bassi pilastri che reggono il tetto ligneo a spioventi. Il medesimo contrasto tra il chiaro dei setti murari intonacati e lo scuro della trachite rosa-bruno in vista degli elementi portanti dell’esterno è riproposto all’interno.

Spicca tra le essenziali partiture murarie l’interessante cornice della finestra del presbiterio, datata da un’iscrizione al 1693 e realizzata nelle eleganti e ordinate forme del manierismo severo.

Nelle tre pareti del coro è presente un ciclo pittorico del Giudizio Universale fortemente deteriorato, opera realizzata con una tecnica mista a secco e a mezzo fresco.
Tra gli arredi mobili conservati nel santuario sono di particolare interesse l’acquasantiera in trachite grigia e le statue in legno dell’Arcangelo Michele e della Madonna Immacolata, entrambe realizzate da ignoti operatori locali attivi nel XVIII secolo.