La chiesa di San Francesco di Paola appartiene all’ordine francescano dei Minimi, che arrivarono in Sardegna dal 1625.
L’edificio chiesastico dovette essere costruito intorno alla metà del Seicento e assunse le semplici forme architettoniche che caratterizzavano le chiese cagliaritane di quell’epoca. L’antica facciata era ornata dal terminale curvilineo caratteristico delle chiese settecentesche in Sardegna, che a Cagliari, nella prima metà del secolo, trovava confronti nelle facciate delle chiese di SS. Giorgio e Caterina dei Genovesi e di Santa Restituta. La nuova facciata, di sapore classicheggiante, opera dell’ing. Tommaso Ferraro, fu costruita per includere la chiesa nella linea continua delle facciate dei palazzi porticati che ormai caratterizzavano la via Roma e fu inaugurata nel 1932.
L’interno è costituito da un’ampia navata, con tre cappelle distribuite sui due lati lunghi, e la copertura voltata a botte. Il profondo presbiterio di forma rettangolare risulta un poco rialzato rispetto al livello della chiesa; vi si accede attraverso una breve scalinata segnata da balaustre marmoree come quelle del recinto presbiteriale.
L’altare maggiore è uno dei più belli tra quelli di Cagliari per i suoi marmi policromi. eper lo slancio verticale caratteristico degli altari del tardo Settecento: è infatti il capolavoro di G. Battista Spazzi, che lo avrebbe realizzato nel 1972. Nella nicchia si trova una statua del Santo dell’ordine, San Francesco di Paola, forse di provenienza napoletana. Gli altari delle cappelle sono cronologicamente e stilisticamente diversi, ospitano sculture e quadri di diverso valore. Si può brevemente ricordare la Pala del Purgatorio del genovese Pantaleone Calvo, databile nel 1664, come l’ancona lignea intagliata e policroma che la contiene.