Chiesa di San Gavino Martire in Bancali

La chiesa di San Gavino in Bancali è stata costruita come frutto della Missione Popolare del 1934, per assicurare ai contadini che abitavano nell’agro l’assistenza religiosa. Il suo ideatore è stato l’indimenticabile padre Manzella che, prima della costruzione della chiesa, officiava la Santa Messa e i vari Sacramenti nelle case che di volta in volta lo ospitavano. Padre Manzella, assecondando il desiderio di molti bancales, dopo aver ricevuto la paterna benedizione dell’allora Arcivescovo di Sassari monsignor Arcangelo Mazzotti, si impegnò nella costituzione di un Comitato per la costruzione della Chiesa, donando di propria tasca le prime monete per i lavori, e partecipando alla posa della prima pietra il 14 giugno 1936. Solo dopo 20 anni si poterono concludere i lavori e il 25 ottobre 1955 l’allora Arcivescovo Arcangelo Mazzotti eresse canonicamente la nuova Parrocchia di San Gavino martire in Bancali.

La chiesa, dedicata a San Gavino forse come desiderio della donatrice del terreno su cui sorge, la nobildonna Gavina Pintus, dopo un recente restauro, è tornata al suo antico splendore. Al suo interno ospita sull’altare maggiore i simulacri dei Santi Gavino, Proto e Gianuario, opera del Maestro Giovanni Pulli, che vegliano sui fedeli e custodiscono e mostrano il Santissimo Corpo Eucaristico di Gesù, conservato nel Santo Tabernacolo situato nell’altare maggiore ai loro piedi. Inoltre, degna di nota è la statua della Regina di Bancali, opera del Maestro Elio Pulli, insieme al grande crocifisso sempre di Pulli, nonché a un altro grande Crocifisso, opera del Maestro Eugenio Tavolara.

Il Sagrato antistante la Chiesa Parrocchiale può essere considerato un museo a cielo aperto, che custodisce ben 12 opere d’arte dello scultore locale Stefano Chessa, che contribuiscono a suscitare nel fedele lo spirito di raccoglimento che permette poi una vera e propria esperienza spirituale.

Visite sospese durante le funzioni religiose.