La chiesa romanica di San Giorgio è riconducibile alla “ecclesiam S. Georgii de Decimo” citata in un documento del 1089, con il quale Costantino, Giudice di Cagliari, conferma la donazione dell’edificio ai monaci benedettini di S. Vittore di Marsiglia. L’antichità della chiesa è stata avallata dai lavori di scavo del 1989 che hanno messo in luce i frammenti di un mosaico romano, un fonte battesimale e i conci di base dell’abside semicircolare. Questi elementi posti in relazione fra loro hanno consentito di ipotizzare una chiesa battesimale, in ambito rurale, ascrivibile al VI sec. In epoca romanica e tardogotica fu delineato l’edificio come lo vediamo oggi. L’abside semicircolare fu sostituita da un vano rettangolare e fu edificata la cappella tardogotica nella navata settentrionale. Richiama stilemi dei monaci vittorini la facciata con portale architravato, sormontato da un arco a tutto sesto e sovrastante bifora divisa da una colonnina in basalto. Sugli spioventi si innalza il campanile a vela a due luci. All’interno della chiesa si conserva, entro una edicola, la statua di San Giorgio a cavallo (XVII sec.) e il retablo tardogotico, custodito nella parete di fondo. È un doppio trittico incorniciato dai polvaroli, con predella sottostante divisa in sette scomparti. Nello scomparto mediano superiore è rappresentata la Crocifissione, in quello inferiore l’adorazione dei Magi. Negli scomparti laterali sono rappresentati in alto S. Efisio (?) e S. Potito (?), in basso S. Giorgio cavaliere e S. Michele Arcangelo. Nella predella i quattro Evangelisti, la Madonna, l’Arcangelo Gabriele e al centro l’Eucaristia.