La chiesa campestre di S. Pietro dista circa 3 km dal centro abitato su una sella tra il pendio di una piccola catena a sud-ovest e la collina sulla cui sommità si trova il nuraghe di S. Perdu. La Chiesa rimase abbandonata per oltre un secolo e negli anni Venti il Parroco Don Vittorio Cannas ne curò la riparazione e il 12 settembre dello stesso anno ne ripristinò i festeggiamenti con solennità e grande concorso di popolo. La Chiesa, così come si presenta oggi, è il risultato di un intervento di restauro effettuato recentemente (1999). Secondo gli anziani, nel passato, nei pressi della chiesa viveva un uomo che veniva chiamato l’Eremita. Questi, il quale era il custode della Chiesa, viveva nella solitudine, sostenuto dalle elemosine che spontaneamente gli venivano offerte in occasione della festa: i pastori gli offrivano non solamente il pane, ma anche grandi quantità di carne, che l’Eremita cuoceva nel forno e poi gratuitamente distribuiva ai fedeli presenti alla festa.
