La Chiesa di San Sebastiano fu costruita nel 1653 grazie alle offerte degli abitanti di Ozieri, come atto di ringraziamento al santo per aver liberato la città dalla peste del 1652. Una targa all’interno riporta l’iscrizione latina: “Factum fuit anno pestis MDCLIII” (“Fu costruita nell’anno della peste 1653”).
Secondo la tradizione, durante una processione con il quadro di San Sebastiano, il canonico Cau notò un’abbondante trasudazione dal viso, dal collo e dal petto del Santo. Pochi giorni dopo, la peste scomparve da Ozieri, mentre continuava a colpire i paesi vicini. Questo evento rafforzò la devozione popolare e il culto del santo nella città.
La chiesa era storicamente legata ai lavoratori agricoli, soprannominati “piedi neri”. L’altare ospita una statua di San Sebastiano circondata da un affresco moderno, dipinto nel 1979, che rappresenta simbolicamente i nemici e gli amici della Chiesa: a destra, miliziani romani, soldati delle SS e un brigatista; a sinistra, Grixoni Tola (che durante la peste del ’600 organizzò soccorsi agli ammalati), una bambina e don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione.