La Chiesa di Santa Lucia risale alla fine del Cinquecento, come risulta nei documenti dell’archivio Arcivescovile: la prima menzione è del 1599 nel decreto dell’arcivescovo Monsignor Sedano.
Da originario santuario campestre, che probabilmente insisteva su precedenti luoghi di culto, divenne cappella e cimitero, come attestano le numerose sepolture rinvenute sotto il pavimento.
La struttura della Chiesa presenta un’unica aula rettangolare senza abside né cappelle, con un bel portale d’ingresso, finestra ovale e campaniletto a vela frutto di rimaneggiamenti settecenteschi in stile barocco maturo, forse già piemontese. È realizzata in tufo di cava. Le parti architettoniche più antiche sono in stile romanico – a indizio di un precedente edificio bizantino, come il culto per Santa Lucia-; i maggiori rifacimenti risalgono all’epoca seicentesca e settecentesca, come sembra rivelare la copertura lignea e la facciata.
Il fregio dell’altare tardo-seicentesco è caratterizzato dai simboli della palma, del libro, dell’occhio, del pugnale e del crescente lunare. Quest’ultimo farebbe pensare all’esistenza di un precedente culto ad una divinità femminile nuragica, lunare, venerata anche nel periodo punico e romano. All’interno della Chiesa è custodita la statua lignea della Santa, restaurata alla fine degli anni novanta: alta circa 85 cm, raffigura la martire abbigliata con una veste dal ricco drappeggio, cinta decorata e con la mano destra protesa a reggere un piattino, sul quale dovevano essere posizionati i due occhi simbolo della Santa, a cui ci si affida ancor oggi per chiedere protezione per la vista.
A ridosso dell’ingresso è conservato un pozzo nuragico che mostra segni di tre diverse fasi costruttive: la prima con tecnica muraria che prevede utilizzo di grossi conci; la seconda che interessa una porzione della canna cilindrica realizzata in ciottoli; infine la parte sommitale a ghiera quadrata con pedarole, verosimilmente di epoca romana.
Sulla facciata esterna è conservato un pannello della santa, opera dell’artista Angelo Pilloni, mentre nella piazza omonima vi è il murale raffigurante su fogadoni che oggi anno, il 13 dicembre, viene acceso in onore della Santa.