La medievale Chiesa di Santa Maria delle Grazie è molto particolare: priva di facciata, ha l’ingresso curiosamente situato sul lato destro dell’edificio, al centro di tre ampie arcate di pietra trachitica e calcarea.
L’interno si presenta a navata unica con altare maggiore neoclassico collocato nell’abside, che custodisce un Ecce Homo tra due nicchie con statue di santi.
La chiesa è arricchita da altari minori lignei, in stile barocco come il pregevole pulpito, e da un’antica statua di San Francesco posta nella cantoria.
La cappella con volta a crociera e capitelli scolpiti accoglie, in un altare ligneo policromo, il crocefisso trecentesco del Cristo Nero.
Il Cristo Nero è un crocefisso fra i più antichi in Sardegna, risale al 1300 ed è chiamato “Lu Cristu Nieddu” per via del colore che il legno di ginepro ha assunto nel tempo a causa della fuliggine delle candele utilizzate per illuminare la chiesa. Per la sua somiglianza con il Cristo di Montecassino si pensa che i frati lo abbiano fatto realizzare di proposito, come omaggio all’abbazia di provenienza del loro ordine.
È ritenuto miracoloso, anche perché, si narra che abbia salvato la città dall’assalto del capitano di ventura Andrea Doria, allegato con i francesi, nel 1527. Veniva portato in processione tutte le volte che le calamità si riversavano sulla Città.
La Chiesa, secondo alcune fonti, è stata Cattedrale agli inizi del ‘500, prima della realizzazione dell’attuale edificio sacro.
L’edificio è nato come chiesa annessa al convento dei frati minori conventuali dell’adiacente convento di Santa Martino che ora ospita il Museo delle Origini Genovesi. All’interno della chiesa è conservato il ritratto e la lapide sepolcrale de “Lu biaddu Giuseppu” al secolo Padre Giuseppe Monserrate venerato dai castellanesi come santo, morto il 3 agosto 1716 proprio nel convento di San Martino. Apparteneva alla famiglia dei Pompeiani e fu Custode Turritano, prima di divenire guardiano del convento di San Martino.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie è ora sede e proprietà della Confraternità dell’Oratorio di Santa Croce, che custodisce e tramanda i riti della Settimana Santa castellanese. Il più noto ed originale si svolge il giorno dopo la Domenica delle Palme: il Lunissanti. La processione inizia infatti, all’alba, da questa chiesa, e qui si conclude a notte inoltrata dopo una tappa alla chiesa di Nostra Signora di Gerico, nel vicino centro di Tergu
Chiesa di Santa Maria delle GrazieMarta Littera2021-11-23T20:14:40+01:00