La Chiesa filiale di Sant’Angelo, precedentemente intitolata a Santo Stefano, risale al XVI secolo. Le forme architettoniche della facciata, come il portale gotico con lunetta ad arco a sesto acuto, la fascia terminale piatta e la merlatura ornamentale richiamano numerosi edifici di stile tardogotico riconducibili a modelli spagnoli dei secc. XV-XVI.
Nel 1630 fu proposta ai Domenicani come sede del nascente Convento, ma al suo posto i frati scelsero San Sebastiano. Nel rifacimento della pavimentazione sono inoltre venuti alla luce numerosi reperti archeologici comprendenti frammenti di ceramica e manufatti databili a partire dal XIII secolo.
Al suo interno è presente il Museo della Memoria e Tradizioni Religiose, il cui percorso espositivo si distingue in sezioni tematiche comprendenti una serie di arredi preziosi non più utilizzati nelle funzioni liturgiche, un’ampia raccolta di statue, suppellettili e arredi sacri provenienti dalle chiese del paese; opere strettamente legate alla vita religiosa e alla devozione popolare, particolarmente rilevanti anche sotto il profilo storico e artistico.
Non mancano bellissimi oggetti d’argento di arte sacra, tra le quali spicca la Croce processionale, attribuita all’argentiere Antonio Giovanni Pixoni (della metà del XVI sec.), lavorata a sbalzo e cesello, che veniva usata la mattina di Pasqua, calici dorati in stile rinascimentale e un turibolo con navicella, oltre a una collezione di monili e campanellini sempre in argento, gioielli, addobbi di statue, ex-voto, vasi sacri e oggetti liturgici in argento realizzati tra il XVI e XVII sec.