La sacrestia di Sant’Elena, ampia, luminosa e dotata di una bella volta a padiglione, fu costruita nel 1815-18 durante la riedificazione della parrocchiale sulla fabbrica preesistente.
Oltre al tradizionale lavabo marmoreo (1815-18) e alla consueta paratora lignea (1784), ospita numerosi dipinti ad olio su tela del Sei-Ottocento, alcuni dei quali provenienti dall’ex convento cappuccino di San Francesco, adiacente alla chiesa medioevale di Sant’Agata, e dalla chiesa filiale dei Santi Efisio e Sebastiano.
Interessano particolarmente: i Santi Martiri turritani Gavino, proto e Gianuario (sec. XVII), la Morte di San Giuseppe (sec. XVIII), dodici tele, entro cornici polilobate, raffiguranti episodi della Bibbia (sec. XVIII), Santa Caterina d’Alessandria (sec. XVIII), la Vergine del Fulmine che protegge il villaggio di Quartu (sec. XVIII), un Sacro Cuore di Maria (Antonio Caboni, sec. XIX) e il Ritratto del canonico Giuseppe Murgia, eseguito da Giovanni Marghinotti intorno alla metà dell’Ottocento.