Colle di S. Michele

Il Colle di S. Michele che fa parte del sistema collinare di Cagliari ha un’interessante storia geologica che inizia almeno 15 milioni di anni fa, nel Miocene medio (periodo dell’Era Terziaria).

I primi studi sulla geologia di questo territorio risalgono al Generale Alberto La Marmora (1857) ed a Domenico Lovisato (1885).

Quest’ultimo fu Professore di Geologia presso l’Ateneo cagliaritano; da allora ad oggi, numerosi sono gli studiosi (geologi e paleontologi) delle formazioni geologiche affioranti in quest’area. Tali formazioni, costituite da rocce sedimentarie (arenarie, marne e calcareniti), sono molto ricche di resti fossili di organismi marini che testimoniano come nel Miocene tutto il territorio cagliaritano sia stato interessato da una prolungata ingressione marina.

I sedimenti marini del Colle di S. Michele vengono denominati, dai più antichi ai più recenti, “Arenarie di Pirri”, “Pietra Cantone”, “Tramezzario” e “Pietra Forte”, secondo il gergo dei cavatori di pietre.

Il loro abbondante contenuto fossilifero è costituito da Bivalvi, Gasteropodi, Echinoidi, Coralli, Coccodrilli, denti di Squali, ecc.

Lo studio di questi organismi permette di ricostruire il paleoambiente marino e le sue condizioni paleoclimatiche.

I sedimenti che sono alla base del colle indicano per quell’antico mare miocenico una paleoprofondità di circa 50 metri, mentre quelli presenti in cima alla collina riportano ad un mare profondo circa 10 metri. Queste condizioni paleoclimatiche sono paragonabili a quelle degli attuali, caldi mari tropicali.

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