La storia di questo complesso, sorto come struttura monastica all’interno delle mura cittadine, si snoda attraverso molteplici vicende religiose, politiche e sociali, intrecciate con la storia della città e che hanno più volte mutato la natura dell’edificio sino a renderlo attuale sede del Liceo Artistico di Treviso.
In origine, il complesso architettonico, caratterizzato da un impianto claustrale e da una chiesa non più esistente, costituiva il nuovo convento di Santa Chiara, dove si erano stabilite le monache clarisse dopo aver abbandonato il precedente edificio fondato nel 1232 in un’area esterna a nord delle mura urbane.
Incerta resta l’epoca di costruzione: secondo alcuni storici risalirebbe al 1512; a parere di altri la riedificazione del monastero sarebbe antecedente alla guerra di Cambrai e frutto del finanziamento di un nobile benefattore, Venceslao
Bressa. Con la caduta della Serenissima e l’avvio delle soppressioni napoleoniche, anche il monastero di Santa Chiara venne soppresso e chiuso, i beni immobili furono confiscati, mentre quelli mobili andarono dispersi. La struttura venne dunque ceduta al Demanio, sottoposta a frazionamento e a diversi cambi di destinazione d’uso. Infatti, per qualche tempo, la chiesa venne impiegata come magazzino di nitro e, dal 1823, come ufficio postale; il monastero invece divenne stazione di diligenze e vetture private, dando vita a un’area molto frequentata della città.
Terminata la dominazione austriaca, il 1868 fu anno cruciale per il cambio d’uso dell’ex monastero: l’Abate Quirico Turazza ne affittò infatti alcuni locali da destinare alla sezione femminile del suo istituto per fanciulle senza mezzi. Con gli anni, l’istituto divenne punto di riferimento per la formazione delle giovani trevigiane e si ampliò, includendo parti dell’ex convento e altre di nuova costruzione.
Durante la seconda guerra mondiale, in particolare nel bombardamento del 1944, l’edificio subì ingenti danni, ma gli interventi di recupero e consolidamento realizzati successivamente consentirono al collegio Turazza di rinascere e proseguire la sua attività fino al 1968. Nel 1975, il complesso divenne sede del Liceo Artistico di Treviso e il restauro dell’edificio fu affidato all’architetto Luciano Gemin, collaboratore del famoso Carlo Scarpa. Tutt’oggi è possibile cogliere in diversi ambienti della struttura i suoi interventi progettuali di chiaro approccio “scarpiano”.
Da allora questo luogo continua a svolgere la sua funzione didattica, promuovendo al contempo molteplici iniziative culturali, finalizzate a valorizzare il patrimonio e la memoria storico-artistica della città e del territorio.