L’altopiano granitico che si estende a 13 km circa da Bitti, custodisce, immersa in un affascinante bosco di sughere e pittoreschi affioramenti rocciosi, una delle più suggestive stratificazioni monumentali prodotte dalla civiltà nuragica nel corso della sua storia millenaria: il complesso abitativo-culturale di Romanzesu. A partire dalla fine degli anni ’80, una serie di regolari campagne di scavo, curate dalla D.ssa M.A. Fadda, ha consentito di esplorare un ventesimo circa dell’area insediativa (circa 6 ha) riportando alla luce una decina di capanne e 5 edifici a destinazione culturale e/o cerimoniale. L’abitato sorge nel corso del XV secolo a.C., a partire dalla fine del XIII sec. a.C. vengono realizzati numerosi edifici di culto, tempietti a megaron, tempio a pozzo e strutture “comunitarie” a chiara destinazione d’uso rituale/cerimoniale uniche come tipologia, il monumentale allestimento gradonato annesso al tempio a pozzo, il grande recinto sub-ellittico e il tempio heroon, che testimoniano della trasformazione funzionale di “Romanzesu” da semplice villaggio in “centro cerimoniale comunitario”/villaggio-santuario.