Ex colonia penale

La colonia penale di Castiadas nacque alla fine del XIX secolo. L’intera Regione Sardegna venne investita da un grande obiettivo: bonificare e rendere produttivi terreni tendenzialmente isolati, paludosi e infestati dalla malaria. In Sardegna vennero edificate ben 8 colonie penali: si hanno le esperienze pioneristiche di San Bartolomeo e Cuguttu, di modesta estensione e annesse al bagno penale di Cagliari e Alghero, le tre colonie dismesse di Castiadas, che fu la più grande colonia penale d’Italia; quella di Tramariglio e l’Asinara che divenne un carcere di massima sicurezza e quelle ancora attive di Isili, Mammone e Is Arenas.

Il progetto della colonia penale di Castiadas, si concretizza, quando l’11 agosto 1875 trenta detenuti, sette guardie carcerarie e il direttore Cav. Eugenio Cicognani, sbarcarono nella spiaggia di Sinzas.
L’obiettivo dell’Ispettore Generale delle carceri era quello di stabilire una prima dimora, bonificare e risanare il territorio disabitato da secoli, 350 anni per l’esattezza.
Fu la piana di Praidis a ospitare l’edificazione della colonia, grazie alla presenza di due fiumi: gutturu frascu e baccu sa figu che avrebbe garantito la sopravvivenza. I lavori di costruzione iniziarono nel 1876 e terminarono nel 1912. La colonia penale ben presto attivò l’ospedale, l’ufficio postale, la falegnameria, la carpenteria, officine di fabbri, farmacia e la stazione telefonica.
Lo scopo della colonia, oltre a riqualificare il territorio, aveva anche un intento sociale: i detenuti sarebbero stati scolarizzati e avrebbero appreso un mestiere, che una volta terminata la pena avrebbero potuto esercitare.
La colonia penale cessò di esistere agli inizi degli anni ’50 e venne chiusa definitivamente nel 1956.

Write a Review