Facoltà di Ingegneria – Padiglione Mandolesi

Progettato dall’ing. Enrico Mandolesi nel 1964, e inaugurato sei anni dopo, questo edificio occupa uno dei lotti dell’impianto predisposto nel 1944, per i padiglioni della Facoltà di Ingegneria. L’intento che, a ogni scala, orienta le scelte strutturali e quelle compositive è la flessibilità, considerata dall’autore “finalità tra le più significative dell’intendimento progettuale”. Si comprende in questo quadro l’impiego di una struttura a ossatura portante, la sola capace di realizzare ampi sbalzi e liberare la distribuzione interna dall’ingombro degli elementi portanti; l’adozione di un cantiere basato su procedimenti di prefabbricazione a piè d’opera, che ha permesso una produzione rapida e modulare; il ricorso al calcestruzzo, materiale duttile per eccellenza. Quest’ultimo, lasciato allo stato grezzo, così da denunciare tutta la sua entità strutturale, da forma ai pilastri, ai solai, ai pannelli di facciata e all’ampio cornicione, che aprendosi verso l’alto rievoca lo slancio orizzontale della pagoda giapponese. Una rudezza di finitura, un «brutalismo», che Mandolesi apprende dalle opere di Kenzo Tange, fautore della “onestà verso i materiali” e dell’asciuttezza del linguaggio. L’impianto compositivo riprende, inoltre, i principi di Le Corbusier: il pilotis e il tetto giardino; la finestra orizzontale, che qui coincide con l’asola compresa tra gli elementi di tamponamento e i solai, realizzati in progressivo aggetto; la facciata libera, tesa tra gli orizzontamenti; la pianta libera, affidata a partizioni concepite come moduli funzionali intercambiabili. Il piano interratto accoglie laboratori e un’ampia sala riunioni; i due piani in elevazione, sono articolati all’interno in tre fasce: quelle di estremità, costruite a sbalzo, sono dedicate agli uffici; mentre nella fascia interna, i blocchi servizi-scala-ascensore costituiscono le testate di una sequenza di spazi, destinati alla ricerca e intercalati da chiostrine. Nel 1969 questo edificio ha vinto il Premio Inarch.

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Legenda Accessibilità

Accesibilità al Monumento
Accessibilità con accompagnatore
Disponibilità di parcheggio
Servizi igienici
Visita in Lingua italiana dei Segni ( LIS )

Legenda Accessibilità Mezzi

BUS CTM - Accompagnatore
La presenza dell'adesivo azzurro alla fermata significa che quella fermata è abilitata all'uso della pedana manuale per salita e discesa dal bus, solo con l'aiuto dell'accompagnatore.
Bus CTM - Senza Accompagnatore
La presenza dell’adesivo azzurro alla fermata significa che quella fermata è abilitata all’uso della pedana manuale per salita e discesa dal bus, anche senza accompagnatore.