La galleria rifugio si sviluppa per circa 180 metri lungo un asse parallelo equidistante da viale Merello e da viale Sant’Ignazio. L’ingresso principale era situato su via Don Bosco, sebbene vi fossero alcuni corridoi trasversali rispetto all’asse principale che consentivano di accedere al rifugio anche da altri ingressi posti in cortili privati di vie vicine.
Il tunnel non nacque come rifugio di guerra durante la seconda guerra mondiale, ma faceva parte di una articolata serie di percorsi sotterranei ancora esistenti, con analoghe dimensioni e caratteristiche di scavo, che si distribuiscono lungo tutto il versante nord della città, dai bastioni di Buoncammino all’area del mercato di Via Pola; questi furono probabilmente realizzati nel 1700 dai Piemontesi all’esterno delle mura per scopi militari, come vie di fuga o gallerie di contromina. Buona parte di questa preesistente rete di gallerie fu velocemente riadattata agli inizi del secondo conflitto mondiale come rifugio per la popolazione civile. Alla fine della guerra il tunnel venne dimenticato, ed i vari ingressi, compreso quello principale su via Don Bosco, murati, consentendo di farlo pervenire quasi integro fino ai giorni nostri.