Il Belbo è un torrente di circa 86 km che percorre gran parte della provincia di Cuneo, di Asti e Alessandria. Nasce dalle Langhe, tra Liguria e Piemonte, sui colli di Montezemolo e da lì tocca le Terre care ai grandi scrittori piemontesi Bebbe Fenoglio e Cesare Pavese.
Lo scrittore di Santo Stefano Belbo pone nel Belbo, in opposizione al cittadino Po, tutta la simbologia tipica della sua visione mitica della campagna. In questo senso il fiume diventa sinonimo di vita e di scoperta, di morte e di rinascita, di sensualità e fuga, di gioco e di irrazionalità fanciullesca.
Ben altri significati il Belbo ha assunto nell’immaginario collettivo dopo la tragica alluvione del 1994. Un torrente mite e integrato nella memoria del popolo si è trasformato in un incontrollabile strumento di devastazione.
Ricordare l’alluvione significa ricordare che il fiume è vivo e in quanto tale deve essere curato e integrato nel contesto di sviluppo socio-economico territoriale. Avere cura del Belbo significa garantire la sicurezza della comunità. Questo uno dei messaggi che con Monumenti Aperti cerchiamo di comunicare a tutte le famiglie.