Ipogeo Sas Puntas

L’ipogeo è scavato su un basso bancone calcareo, ubicato a mezza costa di un ripido pendio che degrada su un solco vallivo coronato a nord da pareti calcaree.
La facciata descrive un ampio arco al centro del quale si staglia la stele centinata. La parte inferiore della stele risulta divisa mediante una fascia dal soprastante motivo a lunetta. L’ingresso è stato notevolmente rimaneggiato: non è chiaro se i due gradini che fungono da bancone-sedile che lo incorniciano, già in origine si interrompessero per l’apertura o se più verosimilmente quello superiore coincidesse con l’architrave del portello.
Retrostante il portello d’accesso si apre un breve corridoio che immette in una cella di pianta ovale e dal quale si apre una nicchia per lato. Il soffitto appare concavo; nel piano pavimentale si apre verso il fondo una coppella: una seconda fossetta più piccola è scavata vicino all’ingresso e vi converge una canaletta che attraversa anche il piano pavimentale dell’esedra.
Come consueto per questa tipologia monumentale la roccia è tagliata superiormente per crearvi la cosiddetta esedra superiore ove al centro è stato realizzato il tumulo che in prossimità della stele conserva traccia di due fori (in origine tre) ove venivano infissi i betilini che esprimono concetti magico-sacrali.
Sia l’esedra superiore che quella inferiore presentano degli incavi quadrangolari di varie dimensioni, ovvero delle vaschette scavate nella roccia che si ritiene siano posticce, e che altro non sono che un ingegnoso sistema di raccolta di acque piovane effettuato successivamente.

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