Monumento ai caduti di Como

Nel 1930 Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, aveva suggerito di realizzare il Monumento ai Caduti di Como riprendendo uno schizzo del 1914 di “torre-faro” per una “centrale elettrica” di Antonio Sant’Elia, il grande architetto futurista comasco scomparso nella Grande Guerra. L’idea era piaciuta all’allora podestà Luigi Negretti, che aveva affidato al pittore futurista Enrico Prampolini e ai fratelli Attilio e Giuseppe Terragni, di stampo più razionalista, l’incarico di preparare il progetto e la direzione dei lavori.

Il monumento fu inaugurato il 4 novembre 1933: si presenta come un’imponente torre in calcestruzzo rivestita da pietre calcaree del Carso (teatro di guerra), poggiata su un imponente basamento e slanciata verso il cielo. Un elemento assolutamente visibile e riconoscibile da lontano, come ricordo del sacrificio di tante giovani vite per la Patria e come monito ad evitare gli orrori della guerra.

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