Monumento commemorativo ai caduti di “S’Acqua Durci”

A guerra finita, si tenta di riprendere la vita normale anche con una vacanza al mare. Si doveva preparare tutto il necessario: tavoli, pentole e viveri per montare “sa barracca”. Il viaggio era prima su camion poi su carro a buoi fino quasi alla spiaggia. A “S’Acqua Durci” si ritrovano numerose famiglie dei paesi vicini con tantissimi bambini.

Dopo una notte di burrasca, la mattina del 3 agosto 1945, trovano sulla riva del mare un oggetto in ferro di grandi dimensioni, a forma ovale e protuberanze appuntite. Era una mina portata dal mare. Tra chi era intenzionato a disinnescarla e chi evidenziava il pericolo, prevalse la prima ipotesi. Alla fortissima esplosione seguì il boato. Fu una strage. La spiaggia e l’ambiente circostante sono la scena del massacro dei corpi dilaniati e dei feriti portati all’ospedale di Ingurtosu. Morirono 11 gonnesi e 5 guspinesi.