Furono i Fenici, intono al IX-VIII secolo a.C., a dare origine al porto di Cagliari, il cui primo nucleo si trovava, verosimilmente, sul versante orientale dello stagno di S. Gilla. In epoca romana l’importanza del porto, centro di smistamento delle merci isolane e di quelle provenienti dagli altri Paesi, si accrebbe e la città, oltre al porto lagunare, potè disporre di un secondo porto sul mare. Anche nei secoli più bui del Medioevo, durante i quali la capitale fu trasferita a S. Igia per sfuggire alle incursioni saracene, il porto continuò a svolgere una funzione essenziale per il rifornimento dell’isola. I Pisani reinserirono il porto cagliaritano nel circuito commerciale europeo. L’importanza dello scalo sardo è testimoniata dall’esistenza di uno statuto portuale, il Breve Kallaretani, del febbraio 1318, che disciplinava, oltre al funzionamento e all’amministrazione del porto, anche le attività commerciali. Gli Aragonesi, cacciati i Pisani nel 1326, si preoccuparono di fortificare l’accesso allo scalo mediante muraglie in cui si aprivano due porte, la porta del molo e la porta del Mollet; più tardi vennero costruiti il baluardo di Sant’Agostino, il baluardo di Sant’Elmo e il baluardo della Darsena o bastione di Castel Rodrigo. L’intensa attività portuale diede l’impulso allo sviluppo della zona di Bagnarla o La pola (dal ‘500 Marina), ricca di magazzini, depositi e abitazioni dei lavoratori portuali a cui si aggiunsero le botteghe dei mercanti. Dai primi anni del XVI secolo le operazioni di imbarco e sbarco delle merci vennero gestite in esclusiva dal Gremio dei Santelmari, corporazione di marinai e barcaioli modellata sulla scala di analoghe istituzioni vigenti a Barcellona. Unitamente agli altri Gremi, fu sciolta nel 1864. A fine ‘800 il porto, costituito dai moli della darsena e dal molo di sanità, venne ampliato con il molo di levante, il molo di ponente e il molo di Sant’Agostino. Nel ‘900, con la bonifica di Su Siccu, dove venne costruito un piccolo molo, e con la costruzione della stazione marittima, il porto assunse, sostanzialmente, l’aspetto attuale. Dagli anni ’70 iniziò la costruzione del Porto canale per inserire lo scalo nel traffico internazionale delle grandi navi mercantili.