Il Museo sardo di Antropologia e Etnografia nasce nel 1953 per iniziativa del Prof. Carlo Maxia (Roma 1907- Sassari 1996) allora Straordinario alla Università degli Studi di Cagliari il quale riuscì ad ottenere i fondi per sopraelevare il caseggiato di Anatomia Umana Normale, situato in via Porcell. Dopo aver condiviso per 45 anni i locali con la sezione di Scienze Antropologiche, il Museo è stato trasferito nella nuova sede presso la Cittadella Universitaria di Monserrato che si sviluppa su una superficie di circa 3000mq suddivisi in diverse sale. Il museo nasce con il duplice scopo di raccogliere materiale antropologico che illustri le caratteristiche fisiche dei sardi dalla protostoria ai tempi attuali e di conservare un patrimonio culturale oggi sempre più introvabile. All’interno sono ospitate diversi tipi di raccolte: reperti scheletrici umani datati a partire dal neolitico attraverso l’eneolitico, il nuragico, il romano il longobardo, il medievale sino al moderno; reperti scheletrici patologici; costumi sardi; oggetti d’uso di diverse epoche storiche: mortai, cestelli, recipienti in sughero terrecotte, punte di ossidiana, zappe e mazze nuragiche; una collezione di ex voto; due mummie. All’interno del museo è possibile consultare le pubblicazioni e il materiale fotografico relativo alle raccolte ospitate. Dal 1993 il Museo fa parte del C.I.M.A.S. che raccoglie i musei dell’Ateneo di Cagliari.