Museo etnografico “Antico Mulino ad acqua Licheri”

Visitando il museo, potrete fare un viaggio a ritroso nel tempo con curiosità e storie che renderanno più reali gli antichi mestieri, ancora vivi nei ricordi dei nostri nonni. Un’opportunità per conoscere un mondo ormai lontano da cui percepire come le semplici e ingegnose attività di contadini, pastori e maestri artigiani, davano un valore aggiunto alla vita.

L’edificio, conosciuto come Mulino Licheri e trasformato dal Comune in Museo Etnografico, sorge sulla riva sinistra del Rio Mannu ed è costituito da 11 ambienti.

La costruzione risale alla metà del settecento, quindi pochi decenni dopo la fondazione di Fluminimaggiore che avvenne nel 1704 con l’atto di vassallaggio stipulato tra Don Ignazio Asquer e sua moglie Eleonora Gessa, proprietari del feudo, e tre terralbesi, Francesco Pinna, Pietro Angelo Serpi e Pietro Maccioni. Questi, stabilitisi nella nuova residenza pensarono bene di costruire dei mulini sfruttando un’importante risorsa del territorio, il Rio Mannu. Pensate che nel 1861 nel tratto del fiume lungo il centro abitato erano attivi ben 21 mulini! A questi sono da aggiungere le innumerevoli mole asinarie “is mobas a mobenti” sparse nelle campagne.

Dal ponticello di legno di nuova costruzione si ha una piacevole visione esterna del museo, che al suo interno vi farà conoscere la storia economica, sociale e culturale di Fluminimaggiore. Il restauro dell’edificio ha conservato le caratteristiche originali della muratura fatta di mattoni crudi, di fango e paglia, con la copertura a “cannitzada”, realizzata con le canne.

Attualmente sono allestiti undici spazi espositivi comprendenti oltre al mulino e alla parte esterna, varie stanze che conservano oggetti legati alla pastorizia, agricoltura ed antichi mestieri come il fabbro, il ciabattino, il falegname, ma la parte più significativa è incentrata sulle varie fasi della produzione e lavorazione del grano con la macina ancora funzionante.

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