Il nuraghe S. Antonio di Segariu, situato a breve distanza dal centro abitato, è stato oggetto di numerose campagne di scavo archeologico, a cui si deve la raggiunta leggibilità delle strutture e la conferma del complesso riutilizzo subìto dall’area nel corso dei secoli.
Eretto in blocchi calcarei e marnosi, il nuraghe presenta un impianto planimetrico quadrilobato, con torre centrale e quattro torri esterne orientate ai punti cardinali.
Il settore orientale a ridosso del nuraghe e parte dei suoi settori interni hanno restituito evidenti testimonianze di un ampio e interessante insediamento di fase tardo-punica.
È altrettanto interessante la presenza, in prossimità del nuraghe, della chiesetta omonima, realizzata sopra un pozzo sacro probabilmente coevo all’insediamento nuragico.
Tale circostanza potrebbe interpretarsi come espressione di continuità tra culture differenti, poiché l’acqua, il cui culto era tipico del nuragico, riveste come noto un ruolo primario anche nella religione cristiana, essendo addirittura considerata, sia nell’antico che nel nuovo testamento, come un segno dello spirito divino. Potrebbe tuttavia sostenersi anche l’esatto contrario, nel senso che l’edificazione della chiesa di S. Antonio sopra il pozzo sacro potrebbe interpretarsi come volontà di prevaricazione di preesistenti culti “pagani”.
È infine ugualmente ragionevole un’ipotesi “laica”, nel senso che le strutture murarie del pozzo avrebbero potuto teoricamente costituire (ma non vi sono elementi a sostegno di quest’ultima ipotesi), una base d’appoggio comoda per l’edificazione della chiesa, o di una sua parte.