Sorge nella parte meridionale del Golfo di Olbia, su un piccolo rilievo che domina la piana del Padrongianus, a poca distanza dalle sue foci. È un nuraghe poco noto e mai scavato, sul quale purtroppo si hanno poche notizie, pubblicò la pianta e qualche cenno su di esso il Panedda (1953). Si tratta di un nuraghe a corrododio, ma di quelli più complessi e noti quasi esclusivamente in Gallura dotati anche di camera con copertura a tholos. Ha una pianta quasi ellittica e si appoggia in parte ad un affioramento granitico. È realizzato con blocchi di granito semilavorati, talvolta rinzeppati con terra e piccole pietre, dei quali si conservano pochi filari. Sembra essere circondato da un antemurale che come il nuraghe stesso si appoggia in parte alla roccia. Nel pendio del rilievo si possono riconoscere diversi resti di muri perimetrali di capanne, probabilmente parte di un piccolo insediamento circondante il nuraghe. Nei dintorni si ritrova ceramica nuragica abbastanza antica (Bronzo Medio e Recente) e materiale sia romano che medievale, segno della continuità d’uso e di frequentazione del sito. Molto importante la sua posizione strategica per il controllo del golfo, della piana e del fiume Padrongianus. Il Parco Fluviale all’interno del quale sorge il monumento mostra una grande varietà di flora e fauna d’ambiente fluviale. Il parco è dotato di sentieri percorribili sia a piedi che in bicicletta.
È presente un Info Point che offre attività e servizi.