L’Orto Botanico di Cagliari, inaugurato nel novembre 1866, è riconosciuto come uno dei sette Giardini storici della Sardegna. L’orto, la cui superficie è di circa 5 ettari, sorge su un’area archeologica compresa tra l’Anfiteatro Romano, l’Orto dei Cappuccini e la cosiddetta Villa di Tigellio.
Il suo fondatore, Patrizio Gennari, aveva l’intenzione di realizzare un “orto modello” allo scopo di acclimatare piante esotiche tropicali, un arboreto che potesse raccogliere un ricco patrimonio vegetale proveniente dalle più lontane aree geografiche del pianeta. L’opera di Gennari è stata portata avanti dai suoi successori e oggi la collezione annovera circa 2000 esemplari, con sezioni che raccolgono un’ampia gamma di specie esotiche e locali. L’insieme vegetale è valorizzato da un avanzato Centro per la Conservazione della Biodiversità che provvede alla protezione di numerosi endemismi sardi.
La “visione” di Gennari risulta ad oggi più che mai attuale. In un mondo in cui le migrazioni, le contaminazioni e le integrazioni tra elementi locali ed esotici modificano le geografie e le comunità attraverso l’accoglienza, lo scambio e la coesistenza pacifica, l’orto botanico costituisce un “giardino planetario” capace di aggregare le differenze e di generare vita e bellezza dai movimenti migratori.