Nella piazza del Municipio sono esposti alcuni reperti che ricordano il lavoro dei minatori; importanti testimonianze della storia sociale ed economica di tutta la Sardegna e che fanno parte anche del patrimonio culturale di Capoterra. La zona montana di Cirifoddi era conosciuta fin dai tempi degli antichi romani per i suoi minerali. La società francese Petin-Gaudet, che aveva già ottenuto le concessioni di Gennamari e di Ingurtosu, si occupò di un giacimento di ferro scoperto tra monte Picci e Moddizzi Manna. Negli anni ‘60 del XIX secolo, la miniera fu data in concessione al francese Léon Gouin assieme ad altre due concessioni: Su Meriagu e Sant’Antonio (conosciuta come Miniera dei Genovesi). I minerali venivano trasportati con una locomotiva per un tratto di 15,4 chilometri fino alla spiaggia di Maddalena dove si trovava un pontile, lungo 200 metri, dove i minerali venivano caricati sulle imbarcazioni. Questa strada ferrata, inaugurata dal principe Umberto di Savoia nel 1862, può essere considerata la prima ferrovia dell’isola.