Il Rifugio di Piazza Risorgimento, riaperto nel 1995, è uno dei ricoveri pubblici costruiti a cura del Comune con tecniche antibomba ed è tra i più grandi per dimensioni, con una superficie di circa 550 metri quadri. Costruito in cemento armato e posto a una profondità di 12 metri, si articola su tre gallerie parallele larghe 4 metri e mezzo e lunghe 40, collegate da otto passaggi. Per oltre un anno dall’inizio della guerra, per difendere la popolazione dalle incursioni, si scavarono sul suolo pubblico migliaia di metri lineari di trincee che solo dal dicembre 1941 si demolirono per palese inefficacia. Al 15 dicembre 1944, i rifugi pubblici di Torino potevano accogliere 46.402 persone. I rifugi definiti casalinghi, indicati con una “R” bianca vicino al portone, erano divisi in due categorie: quelli normali e quelli di circostanza. I primi erano 955 e potevano accogliere 41.222 persone; i secondi – vere e proprie trappole – erano 15.076. Sommando le capienze dei rifugi veri e propri e di quelli casalinghi normali (tutti anticrollo) solo il 15% della popolazione poteva dirsi al riparo.