Oggetto di grande curiosità è da alcuni anni a questa parte la rupe antropomorfa situata nei pressi dell’abitato di Is Urigus, sul versante della collina di Crabonaxia retrostante la necropoli di Is Loccis Santus. Si tratta di un enorme volto umano (sopracciglia, naso, bocca, mento) e per tale motivo è stato da molti interpretato come traccia di culti preistorici, addirittura riconducibili alla civiltà egizia. In riferimento a tali teorie è probabilmente invalso il nome di “sfinge” con cui è popolarmente conosciuto.
Al momento non è in realtà possibile determinare se questa roccia sia stata così configurata da agenti umani oppure atmosferici, se cioè sia l’esito dell’intervento deliberato di una civiltà antica oppure il semplice risultato dell’azione del sole, della pioggia e del vento nel corso dei secoli. L’ipotesi più verosimile è che si tratti di una roccia modellata dal tempo, dal momento che non esiste in Sardegna alcunché di lontanamente confrontabile, che permetta di inserirla all’interno di una ben precisa facies culturale, ma questo non impedisce di provare una forte suggestione nel trovarsi di fronte a un monumento naturale dai tratti così singolari.