La costruzione del Santuario di Nostra Signora del Latte Dolce può essere collocata tra il 1177 e il 1190. La chiesa rimase abbandonata dal Cinquecento fino al 1825, quando venne ritrovata al suo interno una lunetta dipinta quasi intatta raffigurante la Madonna che allatta il Bambino Gesù. Il ritrovamento apparve miracoloso agli abitanti della borgata, che da lì in avanti cominciò ad essere chiamata “zona del Latte Dolce”. La struttura originaria della chiesa, realizzata con conci di calcare tufaceo, presentava una navata unica con copertura a capriate lignee, della quale rimangono attualmente solo i fianchi meridionale e settentrionale ed esternamente, nel muro settentrionale, una serie di archetti pensili poggianti su peducci sagomati con figure antropomorfe, zoomorfe e motivi geometrici, risalenti al XIII secolo. Al XIV secolo risale invece l’abside gotica quadrata, leggermente più bassa e stretta della navata. Nell’Ottocento la chiesa venne voltata e la facciata venne ricostruita. Con il restauro del 1954 l’edificio subì notevoli modifiche strutturali: la ricostruzione del tetto, la sostituzione del piccolo campanile a vela con uno più grande, l’asporto dell’intonaco dalle pareti, la ricostruzione della bifora absidale e la costruzione di un portichetto rustico in corrispondenza dell’ingresso.