Nel 1500 tutta l’Italia era impegnata a riorganizzare le cinte difensive per far fronte alla potenza scaturita dai nuovi strumenti di offesa: i cannoni. In questi anni anche a Cagliari la situazione andava decisamente rivista; le torri medievali avevano perso la maggior parte della loro funzione, avendo spessori murari ormai incapaci di sostenere il peso delle bordate nemiche. La pressante insidia turca proveniente dal mare andava affrontata con strutture più adeguate. I sovrani spagnoli decisero così di impiegare architetti di fama per eseguire sopralluoghi e studiare il rinforzo delle fortificazioni. L’ingegnere svizzero Jacopo Palearo detto “Fratino”, noto progettista di numerose piazze fortificate europee, entrava in scena a Cagliari per volere di Filippo II di Spagna. Oltre ai progetti che interessavano gli ampliamenti dei Bastoni egli disegnò il cunicolo della Plazuela per poter ottenere un transito più rapido delle bocche da fuoco e degli artiglieri verso il baluardo ad est. Lungo 68 metri nel braccio principale, fu scavato nella roccia partendo dal sito ora indicato come piazza Carlo Alberto in qualità di cunicolo di servizio, percorrendo sotterraneamente un tragitto che si dirige verso est per 24 metri circa passando sotto la rampa di scale che porta in Piazza Palazzo, intercettando un condotto lungo 55 metri e parallelo alla via Martini, per poi dividersi in due bracci di cui uno è diretto verso le mura orientali. Nei secoli successivi la galleria venne utilizzata in vari modi e, in epoca sabauda quando la corte di Carignano si trasferì a Cagliari a seguito del sovrano, servì probabilmente a garantire la sicurezza alla residenza del re. Attualmente le ramificazioni del tracciato risultano sbarrate e a nord il percorso è interrotto a causa di una muratura moderna. Il cunicolo incrocia per tre volte cisterne preesistenti, due delle quali anteriori al periodo di attuazione del medesimo.