Spazio San Pancrazio

Alla fine del Quattrocento il Viceré del Regno di Sardegna, Juan Dusay, decise di potenziare le fortificazioni di Cagliari a causa delle continue incursioni turche. Fece quindi costruire un antemurale ed un fossato a ridosso della torre pisana di San Pancrazio che costituiva l’unico accesso, da nord, alla città fortificata di Castello, tramite un ponte levatoio. L’intento fu, infatti, quello di rafforzare il lato settentrionale della cinta muraria di Castello. I lavori, affidati ad Antonio Pestis e finanziati tramite una speciale tassa sul grano, si conclusero nel 1503, ma la rapida diffusione delle armi da fuoco rese ben presto superato questo tipo di sistema difensivo, che fu successivamente modificato da altri interventi. L’area antistante la torre diventò, nel 1823, un ospedale delle carceri, mentre dai primi del Novecento fu utilizzata come deposito di materiali archeologici. Ormai inglobata nel più ampio intervento della Cittadella dei Musei, alla fine degli anni Ottanta, i locali sono stati restaurati e destinati a un ampio spazio museale, ora di competenza della Direzione del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, che consente di apprezzare gli elementi originari delle antiche strutture.

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