La celebre Tomba dei Giganti in località “Pascareddha”, risale al XVI secolo a. C. ed è stata utilizzata fino al X secolo a. C. Immersa in una sughereta di alberi secolari, il monumento sorge ai margini della valle solcata dal fiume San Paolo, dal quale dista poche decine di metri. Il corridoio sepolcrale lungo circa 12 metri è compreso sotto il grande tumulo di terra e pietrame che lasciava in vista soltanto la serie di dodici lastroni di granito della copertura.
È attraverso la rimozione di uno di questi che i corpi dei defunti venivano calati nel sepolcro, accompagnati da riti funebri cui partecipava l‘intera comunità del villaggio. Faceva parte dei cerimoniali la consumazione di pasti rituali, con l’offerta ai defunti di cibi e bevande che venivano deposti in contenitori di terracotta sul lato destro dell’esedra. Pratiche del genere si dovevano ripetere periodicamente in onore degli antenati, il cui intervento era invocato in quest’area, come riferito da fonti classiche, attraverso riti di incubazione, il sonno rivelatore di profezie e di consigli.