Tomba ipogeica a camera

La tomba, addossata al prospetto absidale della chiesa di san Giorgio, individuata nel 1982, è stata interamente messa in luce durante i lavori di restauro del 1989. Al momento del ritrovamento la struttura risultava ricoperta da terra di riporto, la rimozione della quale ha consentito di individuare un primo inumato con scheletro, e al livello più basso del primo, un secondo scheletro in posizione supina. Di fianco a questo corpo, è stato individuato un ammasso di ossa appartenente a un terzo inumato. Purtroppo non sono stati trovati elementi di corredo o altri elementi di cultura materiale per consentire una datazione e ipotizzare le diverse fasi di utilizzo della tomba (Casagrande, 2014). La tomba presenta uno schema planimetrico rettangolare con misure interne dei lati di cm 220 x 170 e di cm 130 di altezza. Il vano tombale è costruito in blocchi squadrati di tufo, copertura con volta a botte, e ingresso a sud–est, caratterizzato da una apertura rettangolare larga 60 cm, conclusa da un architrave monolitico. Doveva essere probabilmente a cielo aperto il dromos rettilineo d’accesso (70 cm di larghezza), ovvero il corridoio che immetteva al vano tombale cui si accedeva mediante degli scalini.

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