La villa rappresenta uno degli esempi di stile liberty a Cagliari ed è parzialmente conservata nelle sue linee architettoniche originali. Realizzata su progetto dell’ing. G. Zoccheddu, risale ai primi decenni del ‘900 mentre l’ala sinistra e la sopraelevazione sono databili verso il 1940. Tutto ciò è facilmente riconoscibile dal momento che le parti aggiunte si distinguono per la mancanza di cornici e architravi con decorazioni nelle finestre. Gli interni conservano parzialmente la decorazione di un tempo e il più interessante è la sala egizia della villa, dove ai dipinti parietali fa riscontro la sequenza di mattonelle “egizie” di graniglia nel pavimento, secondo una moda diffusa nei palazzi signorili realizzati tra il sec. XIX e gli inizi del XX. La villa è stata interessata da un progetto di restauro intorno al 1983 che consentì di recuperare i serramenti, le recinzioni del giardino, alcune coperture a volta. Fu ospitata la sede dell’Istituto Europeo di Design che dopo un intervallo per funzioni d’altro tipo, ha ripreso la sua attività. Vi sono anche corpi aggiunti disseminati nell’ampio parco che circonda la villa. Dal 13 febbraio 1979 la villa Satta è un immobile tutelato ai sensi della legge n. 1089 (1 giugno 1939). Sono sottoposti a tutela il corpo centrale, le pertinenze esistenti alla data del vincolo e il “parco”.